Grazie Serena, preordinai il tuo libro nella piccola libreria della mia città, andai a prenderlo qualche giorno dopo a corsa, il libro è sempre lì sul tavolo, la sveglia anche stasera è impostata alle 4:30, riuscirò a trovare il tempo di leggerlo? Si, ma intanto, il senso di colpa che sento per non essere riuscita neanche ad iniziarlo lo hai attenuato te con queste tue parole appena arrivate per mail, sdraiata, con gli occhi che si chiudono. È possibile arrivare in ritardo anche quando ci si mette tutta. Va bene così. Grazie ancora!
L' ho acquistato a Taranto con le mie figlie .Arianna,13 anni,mi ha chiesto se può leggerlo dopo aver finito il suo.Erica,10 anni,mi ha detto:"È il libro di Serena la tua amica che abbiamo conosciuto a Torino?".Sere non puoi capire l' orgoglio anche solo immaginare di poter essere tua amica.Non è vero che si arriva tardi.Ognuno arriva quando è il suo momento giusto non quello degli altri.Doveva arrivare ora! perché hai percorso una lunga strada fatta di incontri,salite e fatica.Tu mi hai insegnato che "Se vuoi puoi" è una immensa cazzata.
Stai cambiando un pezzettino di sto mondaccio.Grazie 💜
Impossibile invidiarti, Serena, perchè meriti solo una grande, sconfinata, stima. Le parole non bastano per ringraziarti di farci sentire con il tuo lavoro persone reali, e non criceti su una ruota inarrestabile.
L’unica alternativa sono la lotta di classe, e il reddito di base universale. Non dover lavorare per vivere, ma vivere per fare qualcosa di bello, utile, necessario.
La stabilità economica e vitale (non parlo di milioni, parlo di tranquillità del sapere che si ha casa, pane, salute, Maslow) è un diritto che stanno alienandoci da ben prima della seconda rivoluzione industriale.
Mi trovo nelle tue parole. Noi che veniamo dal nulla che dobbiamo ‘giustificare il nostro posto nel mondo’. Mi sono sentita così tutta la vita e sprecato talento ed energia non sentendomi mai abbastanza
Ho appena puntato la sveglia (alle 4:20 come ogni mattina) e, per cercare quello scampolo di tempo tutto per me, sfinita dalla corsa che ogni giornata mi impone sulle ore trascorse a fare mille cose, ho aperto Substack, un po’ come fosse il libro con lo stemma dell’Auryn di Fantasia ne “La Storia Infinita”. Leggere questo tuo pezzo è stato come incontrare Atreiu e condividere con lui la passione per l’avventura, che in questo caso per me come per te è rappresentata dallo scrivere e, soprattutto dall’amore per la scrittura. Anche io vivo della sindrome del non essere abbastanza e, soprattutto, del ritardo ⏰ rispetto ai progetti e al Progetto più importante che ho e che spero possa prendere presto luce e vita in libreria. Nel frattempo domani correrò a comprare il tuo. Ti seguo, ti ammiro e ti stimo. Un abbraccio forte dal bianconiglio.
le tue parole mi sono arrivate dritte al midollo. Le ho sentite mie, profondamente. Ti capisco davvero, perché anch’io vengo da un contesto simile al tuo, e da tempo combatto ogni giorno con quel senso di colpa che si insinua ovunque. È un tema che torna spesso anche nei miei dialoghi con il terapeuta.
Volevo dirti che, dopo aver finito il tuo libro e letto anche altri testi che hai consigliato durante il corso, sono arrivato a una decisione importante: ho cancellato i miei account social, in particolare Instagram, che era quello che usavo di più.
È stata una scelta radicale, forse anche un po’ controproducente — perché mi toglie uno spazio dove magari si sarebbe potuto seminare qualcosa, far riflettere chi mi seguiva. Ma ho scelto comunque di farlo, perché per me il rischio era troppo alto: il rischio di sprecare attenzione, tempo, energia. Tutte cose che voglio dare a ciò che è reale, concreto, vivo. Non a una storia o una foto destinata a sparire.
Avevo provato a condividere, su quel profilo chiuso e con pochi follower, alcune delle cose che ho imparato anche grazie al tuo lavoro. Ma ho visto un trend chiaro: pochissimi capivano davvero la gravità delle questioni. La maggior parte mi accusava di essere esagerato, ossessionato, di vedere problemi dove “non ci sono”.
Ma io so che ci sono. E che parlarne conta. Solo che ora voglio farlo altrove, in modi che per me abbiano più senso, uno di questi metodi è regalare il tuo libro alle persone della mia famiglia e ai miei amici così da generare condivisione e un genuino e pratico passaparola non mediato dai social.
Spero che nella newsletter ci sarà spazio anche per segnalare gli eventi pubblici a cui parteciperai — così potrò capire quali potrebbero essere accessibili per me. Forse è solo un residuo di FOMO, lo ammetto, ma dentro questo mio esperimento personale di “detox” dai social vorrei riuscire a capire davvero quali sono i pro e i contro di una scelta così radicale.
Grazie sempre per il lavoro che svolgi, un abbraccio.
Consiglio da fratello maggiore , abbassa il volume di quella vocina che ti ripete che non sei mai abbastanza e sostituiscila con un "ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost"... spazza via l'imbarazzo perché ti sei meritata tutto , e soprattutto hai svelato a noi lettori il Matrix dei social...ora non ci resta che rivendicare tutto ciò che è nostro 💪
Preso e divorato: formato eBook, perché sono una boomer con la casa strapiena di libri in doppia fila e non ce ne stanno più. Consigliato da mia figlia che ti segue (ora pure io). Interessante e molto comprensibile. Grazie per l’impegno.
Questo testo mi ha fatta stare un po’ male perché mi ritrovo dolorosamente in tutto e, anche se ci ho riflettuto, mai lo avevo fatto con delle parole così precise. Il tuo libro è uno strumento utilissimo, lo tengo sulla scrivania, ne cito pezzi ai miei figli. Lo rileggo io. Boh volevo dirti grazie.
Grazie Serena, preordinai il tuo libro nella piccola libreria della mia città, andai a prenderlo qualche giorno dopo a corsa, il libro è sempre lì sul tavolo, la sveglia anche stasera è impostata alle 4:30, riuscirò a trovare il tempo di leggerlo? Si, ma intanto, il senso di colpa che sento per non essere riuscita neanche ad iniziarlo lo hai attenuato te con queste tue parole appena arrivate per mail, sdraiata, con gli occhi che si chiudono. È possibile arrivare in ritardo anche quando ci si mette tutta. Va bene così. Grazie ancora!
L' ho acquistato a Taranto con le mie figlie .Arianna,13 anni,mi ha chiesto se può leggerlo dopo aver finito il suo.Erica,10 anni,mi ha detto:"È il libro di Serena la tua amica che abbiamo conosciuto a Torino?".Sere non puoi capire l' orgoglio anche solo immaginare di poter essere tua amica.Non è vero che si arriva tardi.Ognuno arriva quando è il suo momento giusto non quello degli altri.Doveva arrivare ora! perché hai percorso una lunga strada fatta di incontri,salite e fatica.Tu mi hai insegnato che "Se vuoi puoi" è una immensa cazzata.
Stai cambiando un pezzettino di sto mondaccio.Grazie 💜
Impossibile invidiarti, Serena, perchè meriti solo una grande, sconfinata, stima. Le parole non bastano per ringraziarti di farci sentire con il tuo lavoro persone reali, e non criceti su una ruota inarrestabile.
Grazie Serena.
L’unica alternativa sono la lotta di classe, e il reddito di base universale. Non dover lavorare per vivere, ma vivere per fare qualcosa di bello, utile, necessario.
La stabilità economica e vitale (non parlo di milioni, parlo di tranquillità del sapere che si ha casa, pane, salute, Maslow) è un diritto che stanno alienandoci da ben prima della seconda rivoluzione industriale.
Siamo tutti con te.
Mi trovo nelle tue parole. Noi che veniamo dal nulla che dobbiamo ‘giustificare il nostro posto nel mondo’. Mi sono sentita così tutta la vita e sprecato talento ed energia non sentendomi mai abbastanza
Ho appena puntato la sveglia (alle 4:20 come ogni mattina) e, per cercare quello scampolo di tempo tutto per me, sfinita dalla corsa che ogni giornata mi impone sulle ore trascorse a fare mille cose, ho aperto Substack, un po’ come fosse il libro con lo stemma dell’Auryn di Fantasia ne “La Storia Infinita”. Leggere questo tuo pezzo è stato come incontrare Atreiu e condividere con lui la passione per l’avventura, che in questo caso per me come per te è rappresentata dallo scrivere e, soprattutto dall’amore per la scrittura. Anche io vivo della sindrome del non essere abbastanza e, soprattutto, del ritardo ⏰ rispetto ai progetti e al Progetto più importante che ho e che spero possa prendere presto luce e vita in libreria. Nel frattempo domani correrò a comprare il tuo. Ti seguo, ti ammiro e ti stimo. Un abbraccio forte dal bianconiglio.
Tu sei speciale e così il tuo libro...un abbraccio
Lo sto leggendo in questi giorni, un lavoro tanto necessario quanto ben fatto. Tutto meritato! Un abbraccio. :)
Cara Serena,
le tue parole mi sono arrivate dritte al midollo. Le ho sentite mie, profondamente. Ti capisco davvero, perché anch’io vengo da un contesto simile al tuo, e da tempo combatto ogni giorno con quel senso di colpa che si insinua ovunque. È un tema che torna spesso anche nei miei dialoghi con il terapeuta.
Volevo dirti che, dopo aver finito il tuo libro e letto anche altri testi che hai consigliato durante il corso, sono arrivato a una decisione importante: ho cancellato i miei account social, in particolare Instagram, che era quello che usavo di più.
È stata una scelta radicale, forse anche un po’ controproducente — perché mi toglie uno spazio dove magari si sarebbe potuto seminare qualcosa, far riflettere chi mi seguiva. Ma ho scelto comunque di farlo, perché per me il rischio era troppo alto: il rischio di sprecare attenzione, tempo, energia. Tutte cose che voglio dare a ciò che è reale, concreto, vivo. Non a una storia o una foto destinata a sparire.
Avevo provato a condividere, su quel profilo chiuso e con pochi follower, alcune delle cose che ho imparato anche grazie al tuo lavoro. Ma ho visto un trend chiaro: pochissimi capivano davvero la gravità delle questioni. La maggior parte mi accusava di essere esagerato, ossessionato, di vedere problemi dove “non ci sono”.
Ma io so che ci sono. E che parlarne conta. Solo che ora voglio farlo altrove, in modi che per me abbiano più senso, uno di questi metodi è regalare il tuo libro alle persone della mia famiglia e ai miei amici così da generare condivisione e un genuino e pratico passaparola non mediato dai social.
Spero che nella newsletter ci sarà spazio anche per segnalare gli eventi pubblici a cui parteciperai — così potrò capire quali potrebbero essere accessibili per me. Forse è solo un residuo di FOMO, lo ammetto, ma dentro questo mio esperimento personale di “detox” dai social vorrei riuscire a capire davvero quali sono i pro e i contro di una scelta così radicale.
Grazie sempre per il lavoro che svolgi, un abbraccio.
Consiglio da fratello maggiore , abbassa il volume di quella vocina che ti ripete che non sei mai abbastanza e sostituiscila con un "ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost"... spazza via l'imbarazzo perché ti sei meritata tutto , e soprattutto hai svelato a noi lettori il Matrix dei social...ora non ci resta che rivendicare tutto ciò che è nostro 💪
Le critiche scritte in quel modo sono solo un'autocritica.
Preso e divorato: formato eBook, perché sono una boomer con la casa strapiena di libri in doppia fila e non ce ne stanno più. Consigliato da mia figlia che ti segue (ora pure io). Interessante e molto comprensibile. Grazie per l’impegno.
Solo grazie per questo abbraccio virtuale, è arrivato forte e nel momento giusto. Grazie infinite 💗
Questo testo mi ha fatta stare un po’ male perché mi ritrovo dolorosamente in tutto e, anche se ci ho riflettuto, mai lo avevo fatto con delle parole così precise. Il tuo libro è uno strumento utilissimo, lo tengo sulla scrivania, ne cito pezzi ai miei figli. Lo rileggo io. Boh volevo dirti grazie.
586263
Sono felice che il libro vada bene é un lavoro potentissimo e prezioso. Abbi cura di te 💙