Ti ringrazio tanto, non voglio dare per scontato nulla quando parlo di temi così difficili quindi ho pensato fosse utile approfondire la struttura prima di spiegare come è stata piegata. ❤️
Ciao Serena, complimenti davvero per questo lavoro. Interessantissimo e inquietante, ma a parer mio necessario. Secondo te come si colloca Substack nello scenario che descrivi? Si sa qualcosa sul funzionamento del suo algoritmo?
Forse è presto per fare un'analisi ma vedo che molti conoscenti e personaggi influenti si stanno pian piano spostando qui. Finora l'ho considerato una “bolla felice” soprattutto per l'assenza di pubblicità, ma ho la sensazione che le cose cambieranno.
In sintesi si può dire che il capitalismo è come un re Mida al contrario: tutto ciò che tocca diventa inesorabilmente mer*a.
Grazie per l’analisi. Ti seguo davvero con tantissimo interesse e ti sono grata del tuo lavoro perché mi ha permesso di svegliarmi da un torpore in cui ero immersa e iniziare a vedere sotto un’altra ottica la realtà che avevo davanti.
Sinceramente sento di dire che provo una certa ansia per il futuro anche, e forse soprattutto, per ciò che la vita online è diventata…
Grazie mille, Agnese. Lo so che l'articolo è stato una lettura abbastanza difficile ma credo che sia necessario abituarsi alla complessità se vogliamo essere in grado di leggere ciò che sta succedendo. Anche io provo ansia, riuscire a interpretare certi "segnali" credo sia indispensabile.
Non erano neutrali prima, con tutte le panzane woke, non lo sono adesso. I media, social o no, non sono mai stati neutrali. Se per neutralità intendiamo apertura a tutti i contenuti, e non a quelli che io dico essere giusti. Quindi niente di cui scandalizzarsi.
Ciao Serena, complimenti per la tua interessante sistematizzazione di un fenomeno complesso e denso, del quale proprio per questa complessità si può tendere a dimenticare qualcosa.
Oltretutto, a seconda dell’età che si ha, di questo argomento si può tendere a non conoscere direttamente un pezzo piuttosto che un altro. Alcuni di noi potrebbero non conoscere bene gli esordi perché non erano ancora nati o erano piccoli mentre succedeva, altri invece ad un certo punto si sono stufati dei social e pertanto potrebbero non conoscere direttamente l’evolversi dell’offerta social e alcune piattaforme più nuove e con essa i nuovi meccanismi tipici di ognuna di esse.
Mi piacerebbe darti un consiglio e cioè che se fai delle analisi approfondite e quindi che necessariamente sono lunghissime sarebbe meglio dividerle in due post. Questo perché il post è molto interessante ma anche molto lungo. So che per molti creatori di Substack l’assunto e’ che questa sia una community di nerd per la lettura but still… that’s a veeery long post! Rischi di perdere tante persone ad un certo punto del discorso. Poiché si vede da come e da quello che scrivi che conosci e analizzi bene i meccanismi di comunicazione, sai anche che le letture che vengono lasciate a metà in generale e ancor di più nei post, è estremamente difficile che vengano poi finite in un secondo momento.
Ecco nel caso di questo post pensavo che è proprio un peccato!
Serena, bellissimo, questo articolo è come fosse una prosecuzione ed attualizzazione di un corso che ho seguito all’università - Comunicazione Digitale - di Matteo Bittanti (forse potresti conoscerlo, ha insegnato in Iulm e a Standford, fra le altre cose ha scritto la prefazione all’edizione italiana della Luiss del 2021 di Divertirsi da Morire)
Il grado di approfondimento e precisione è tra i più alti che ho avuto il piacere di leggere qui su Substack
serena, ammiro molto il tuo lavoro, così pieno di valore; si percepisce tutto il tempo, la fatica e la voglia di condividere
Ti ringrazio tanto, non voglio dare per scontato nulla quando parlo di temi così difficili quindi ho pensato fosse utile approfondire la struttura prima di spiegare come è stata piegata. ❤️
Ciao Serena, complimenti davvero per questo lavoro. Interessantissimo e inquietante, ma a parer mio necessario. Secondo te come si colloca Substack nello scenario che descrivi? Si sa qualcosa sul funzionamento del suo algoritmo?
Forse è presto per fare un'analisi ma vedo che molti conoscenti e personaggi influenti si stanno pian piano spostando qui. Finora l'ho considerato una “bolla felice” soprattutto per l'assenza di pubblicità, ma ho la sensazione che le cose cambieranno.
Grazie ancora!
In sintesi si può dire che il capitalismo è come un re Mida al contrario: tutto ciò che tocca diventa inesorabilmente mer*a.
Grazie per l’analisi. Ti seguo davvero con tantissimo interesse e ti sono grata del tuo lavoro perché mi ha permesso di svegliarmi da un torpore in cui ero immersa e iniziare a vedere sotto un’altra ottica la realtà che avevo davanti.
Sinceramente sento di dire che provo una certa ansia per il futuro anche, e forse soprattutto, per ciò che la vita online è diventata…
Grazie mille, Agnese. Lo so che l'articolo è stato una lettura abbastanza difficile ma credo che sia necessario abituarsi alla complessità se vogliamo essere in grado di leggere ciò che sta succedendo. Anche io provo ansia, riuscire a interpretare certi "segnali" credo sia indispensabile.
Leggendoti, mi sento come Neo che riesce a codificare il Matrix...grazie Sere 💪💪💪
AHAHAHAHHA questo è uno dei complimenti migliori che mi abbiano fatto!
Non erano neutrali prima, con tutte le panzane woke, non lo sono adesso. I media, social o no, non sono mai stati neutrali. Se per neutralità intendiamo apertura a tutti i contenuti, e non a quelli che io dico essere giusti. Quindi niente di cui scandalizzarsi.
Un episodio illuminante e profondo, molto ben costruito e argomentato. Grande e grazie!
Ciao Serena, complimenti per la tua interessante sistematizzazione di un fenomeno complesso e denso, del quale proprio per questa complessità si può tendere a dimenticare qualcosa.
Oltretutto, a seconda dell’età che si ha, di questo argomento si può tendere a non conoscere direttamente un pezzo piuttosto che un altro. Alcuni di noi potrebbero non conoscere bene gli esordi perché non erano ancora nati o erano piccoli mentre succedeva, altri invece ad un certo punto si sono stufati dei social e pertanto potrebbero non conoscere direttamente l’evolversi dell’offerta social e alcune piattaforme più nuove e con essa i nuovi meccanismi tipici di ognuna di esse.
Mi piacerebbe darti un consiglio e cioè che se fai delle analisi approfondite e quindi che necessariamente sono lunghissime sarebbe meglio dividerle in due post. Questo perché il post è molto interessante ma anche molto lungo. So che per molti creatori di Substack l’assunto e’ che questa sia una community di nerd per la lettura but still… that’s a veeery long post! Rischi di perdere tante persone ad un certo punto del discorso. Poiché si vede da come e da quello che scrivi che conosci e analizzi bene i meccanismi di comunicazione, sai anche che le letture che vengono lasciate a metà in generale e ancor di più nei post, è estremamente difficile che vengano poi finite in un secondo momento.
Ecco nel caso di questo post pensavo che è proprio un peccato!
In bocca al lupo per la tua scrittura!
Serena, bellissimo, questo articolo è come fosse una prosecuzione ed attualizzazione di un corso che ho seguito all’università - Comunicazione Digitale - di Matteo Bittanti (forse potresti conoscerlo, ha insegnato in Iulm e a Standford, fra le altre cose ha scritto la prefazione all’edizione italiana della Luiss del 2021 di Divertirsi da Morire)
Il grado di approfondimento e precisione è tra i più alti che ho avuto il piacere di leggere qui su Substack
Grazie per il tuo lavoro, la passione e competenza con cui lo fai, si percepiscini in ogni riga. ❤️
Grazie!
Fantástica analisi, Grazie veramente
Grazie mille!
Grazie.
A te!