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Io spero che un giorno tu riesca a vederti con occhi esterni per realizzare quanto sei incredibile, quanto il tuo lavoro sia importante e quanto sia riuscita a trasformare questo percorso di vita così difficile in un esempio (ma vero!) di eccellenza. Riposati e prendi tutto il tempo....anche se non vedo l'ora di leggere il tuo libro ❤️

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Ciao Serena, complimenti per la tua newsletter. Penso che scegliere di condividere sui social aspetti così intimi del proprio passato familiare e della propria vita non sia stato facile, al contrario abbastanza doloroso, e credo che tu abbia fatto un vero e proprio atto di coraggio, anche per chi, come me, ti segue e riconosce che queste sono le tematiche di cui ti occupi quotidianamente. Grazie per aver scelto di farlo in quanto ciò può aiutare soprattutto chi si percepisce solo e sbagliato ad avere un po' di conforto e chi non ha una coscienza di classe ad iniziare a ripensare alla struttura sociale con un minimo di senso critico. Di nuovo grazie. Ti abbraccio. Ciao

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Quando ero piccola mia mamma mi diceva "Santa Lucia quest'anno è povera" e io sapevo che non avrei ricevuto quel che desideravo, ma sapevo anche che i miei ci avrebbero provato. Sono (quasi) sempre stata la più povera, ma che orgoglio negli anni, sapere di far parte della più meravigliosa e splendida classe operaia. Grazie per ciò che scrivi. Grazie per ciò che sei.

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Quanto sei potente, te e le tue parole. Grazie ♥️

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Quante verità, Serena.

Sono cresciuta un pò come te, anche se la differenza di ceto sociale l'ho scoperta al liceo, perché nel paesello da dove vengo erano quasi tutti nella stessa condizione.

L'unico modo per trovare lavoro e superare l'eterna sensazione di inadeguatezza è stato lasciare l'Italia. Scappando all'offerta di un dottorato non retribuito.

E adesso la storia la racconto con orgoglio. Soprattutto quando dicono "ma magari è troppo presto per questa posizione". "No, caro. Io a lavorare ho iniziato ben prima degli altri!"

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Mi hai letteralmente devastato. Le tue parole sono così piene di significato, a tanti livelli. Grazie davvero

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Sei potente, non strisciare lungo il muro. Il fatto che studi questo campo (stocazzologia-socialmediatica) ti porta ad andare in sovraccarico. Come vanno in sovraccarico i miei ex colleghi che si occupano di CSAM - troppa esposizione fa male, e non c’è rimedio purtroppo- manco la terapia.

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Tieni duro Serena, non mollare. La tua voce e la tua energia fanno la differenza. Un abbraccio. 💖

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Parole toccanti quanto reali. Senza la tua stessa storia, mi sento però come te. Ho avuto alcuni privilegi in più dal punto di vista economico ma la sensazione di studiare tanto e vedere esperti di stocazzologia far soldi solo perchè riescono ad avere la faccia da **** che tu non hai mentre tu arranchi tra lavoretti che non c'entrano niente con quello che hai studiato e di cui vorresti parlare, ti devasta. Ed è anche inutile provare ad essere qualcun'altro. (fortunatamente) se tu quella faccia e quella voglia di omologarti non ce l'hai, non ce l'hai. Continua a scrivere il tuo libro che qui siamo tutti pronti a leggerlo.

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Sei un faro per molti nell'internet che conta, non in quella di plastica.

Continua così e saremo tutti felici di essere le tue galline.

Hugs

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Grazie 💗 Avrei voluto entrare nel club Doers per sostegno mensile, ma la stramaledetta carta non permette l'operazione!

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Apr 28·edited Apr 28

Ciao Serena, condivido molte delle tue stesse frustrazioni e ho parzialmente risolto eliminando i miei social da Gennaio di quest'anno. Capisco che tu non possa farlo perché ci lavori. Però credimi, si sta molto meglio. Quando sarò un po' più tranquilla, tornerò. Intanto ti mando un grande abbraccio ♡

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Ciao Serena,ci sarebbero tante cose da dire... Credo che GRAZIE sia la sintesi adeguata per quello che fai e per come lo fai... Ti mando un abbraccio grande

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Ti voglio bene anche se non ci conosciamo.

É tutto dolorosamente vero. Mi hai fatto scendere una lacrima al racconto di tuo babbo.

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ciao Serena, ho trovato questo post molto toccante e ci tengo a fartelo sapere.

Purtroppo da sempre l'essere umano si identifica e/o viene categorizzato in base al proprio lavoro o mestiere. Non fa differenza la società moderna della performance, amplificata negli ultimi anni dai social (basti pensare alle millanterie che si leggono nelle job description di LinkedIn: ogni volta che lo apro mi deprimo).

Personalmente faccio un lavoro che mi piace ma in un ambiente insoddisfacente. Per vari motivi (ti risparmio la storia della mia vita) ho tante spese e in questo periodo storico un'entrata sicura è confortante, a discapito però di tempo e libertà. A volte vorrei mollare tutto, cambiare ambiente o settore, ma ahimè io per primo mi identifico e mi qualifico molto attraverso il mio lavoro.

Questo pilotto per dire che a volte il giudice dentro di noi è molto severo.

Non so... forse a volte è meglio accettare quei 6000€ per un reel, se ciò che viene comunicato ha veramente valore.

Ti auguro il meglio per il tuo percorso ❤

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Ciao Serena. Ho letto con le lacrime agli occhi la tua newsletter perché ho a grandi linee, vissutole stesse cose. Ho trovato la stabilità economica ( più o meno ) a 40 anni. Un lavoro che non mi piace ma dove ho lo stipendio ogni mese accreditato sul conto. Ingoio bocconi amari ogni giorno. Ma dopo anni sono riuscita a togliermi di dosso quel senso di inadeguatezza di cui parli anche tu. Ti abbraccio forte.

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